Gli amanti passeggiavano–mentre cadeva il sole;
Mormoravan le labbra–portentose parole;
Un inno solo dalle labbra uscia,
Un inno che diceva:
_La parola dell’uomo e’ melodia,
Che sovra ogni idioma si solleva!_
Gli usignuoli cantavano–mentre cadeva il sole
Echeggiavan nei boschi–i trilli delle gole;
E un lieto canto dalle gole ascia,
Un canto che diceva:
_Solo il nostro linguaggio e’ melodia
Che sovra ogni idioma si solleva!_
Sui rugiadosi margini,–mentre cadeva il sole,
Nelle ebbrezze del polline–cantavan le viole;
Cantavano con note di profumi,
E cantavano il maggio;
E tremolanti sui roridi dumi
Diceano: _Il nostro e’ il piu’ gentil linguaggio!_
Nascosta in un rigagnolo,–mentre il sol tramontava,
La femmina d’un rospo–ancor essa cantava;
Il prediletto che quel canto udia,
Da lungi rispondeva:
_La tua voce, o mia sposa, e melodia
Che sovra ogni idioma si solleva!_
Un pallido filosofo,–mentre il sol tramontava.
Sulla strada maestra–pensieroso passava;
Egli ascolto’ gli amanti, i fior, gli uccelli
E i rospi, e disse in cuore:
_I linguaggi quaggiu’ son tutti belli,
E specialmente se parlan d’amore!_
(Ferdinando Fontana)
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