(A GIUSEPPE GALLOTTI)
Non domandarmi un cantico
Per le umane passioni!
L’inesorabil logica
M’impone altre canzoni;
Io non posso piu’ esprimere
Ne’ il pianto, ne’ la gioja,
Che’ mi vennero a noja
Le lagrime e i sorrisi dei viventi.
Mi rifiuto all’analisi
Delle cose create,
Per viver nel delirio
Di altezze sconfinate;
Ivi e’ un eterno fascino,
Ivi, un pugno di polve,
Che ignoto soffio avvolve,
Sembrano gli astri nello spazio ardenti.
Dinanzi alla voragine
Dell’eterna armonia
Le passioni degli uomini
Perdon la poesia;
Cosi’ l’estremo rantolo
Del nocchier si confonde
Col ruggito dell’onde,
Su cui passa, tuonando, la bufera!…
Il Bene e il Mal s’intrecciano
Nell’assidua natura;
Il Bene e il Mal s’alternano
Con sapiente misura;
E, indivisi, si aggirano
Fra il turbo dei viventi,
Gelidi, indifferenti
A chi piange, a chi ride ed a chi spera.
La medaglia simbolica,
Dalla gianica faccia,
Ha nella prima il gaudio,
Nell’altra la minaccia;
Ma si palesa agli uomini
Sempre con fronte eguale,
Perche’ nel Ben sta il Male,
Perche’ nel Male sta del Bene il germe.
I contenti e le lagrime
Dei poveri mortali
Per variar di secoli
Saranno sempre eguali;
I desiderii fervono
In ogni creatura…
E il gaudio o la sventura
Vengono a soddisfar l’umano verme,
E poi che un giorno ridere
O pianger gli e’ concesso,
Torna dei desiderii
Il popolo indefesso;
La noja uccide il gaudio
Ed il dolor si accheta…
E la caduca creta
Ribeve al fonte dell’antica speme!
E’ una storia monotona
Degli uomini la storia!
Sempre lo stesso fremito
Di bassezze e di gloria!
Sempre gli stessi gemiti
Per gli stessi dolori!
Sempre gli stessi amori!
Sempre il labbro che ride e quel che geme!
Al suon delle battaglie
Succedono le paci;
Dopo l’orgie del sangue
Vengon quelle dei baci;
Come fantasmi, i popoli
Agitando le braccia,
Contorcendo la faccia,
Per un istante passan sulla terra….
Ne’ resta che una debole
Eco di tanti eventi,
Che nel frastuon va a perdersi
Delle novelle genti,…
Poi ricomincia il turbine
Dei desiderii arcani,
Che dai cervelli umani
Elettrico incessante si disserra!
Dal sorriso d’un popolo
Nasce d’un altro il pianto;
Per una gente e’ un empio
Chi per un’altra e’ un santo;
E le bufere scrosciano,
E il sol sfavilla, e i fiori
Si veston di colori,
E nello spazio rotean le stelle!…
Tutti, mendichi e principi,
Deboli e forti, tutti
Proviam gli stessi gaudii,
Abbiam gli stessi lutti!
Il Bene e il Mal ci scuotono
Coll’istessa potenza,
E l’umana sapienza
Alla gran legge invan si fa ribelle!…
No, il sorriso degli uomini,
No, degli uomini il pianto,
Nel cranio mio non destano
Giocondo o mesto un canto;
Perch’io so che le lagrime
Fan piu’ dolci i sorrisi;
Perch’io so che indivisi
Il Bene e il Mal s’aggiran fra i viventi.
Sol nell’immensa sintesi
Delle cose create,
Nel supremo delirio
Di altezze sconfinate
Trovo dei carmi il fascino!
Ivi, un pugno di polve,
Che ignoto soffio avvolve,
Sembrano gli astri nello spazio ardenti.
(Ferdinando Fontana)
More Poetry from Ferdinando Fontana:
- Mastro Spaghi (Ferdinando Fontana Poems)
- Socialismo (Ferdinando Fontana Poems)
- Ars, Alma Mater (Ferdinando Fontana Poems)
- Acqua (Ferdinando Fontana Poems)
- Fuoco (Ferdinando Fontana Poems)
- Meriggio (Ferdinando Fontana Poems)