Se quella ch’arma di sue grandi penne
la prua della tri?re samotrace
venir dee verso me che senza pace
pers?vero lo sforzo mio ventenne,
non altrove ma fra le vive antenne
di questa selva nata dal focace
lito, in vista dell’Alpe che si tace
gloriosa di suo candor perenne,
l’attender? dicendo: “Ben mi vieni
dalla piaggia che i C?biri nutrica,
dall’isola che sta di contro all’Ebro.
Io son l’ultimo figlio degli Elleni:
m’abbeverai alla mammella antica;
ma d’un igneo d?mone son ebro”.
(Gabriele D Annunzio)
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